001

“Milano e la moda, omaggio a Gian Paolo Barbieri”

Dal 17 al 30 settembre 2019, in concomitanza con la settimana della moda, il Consiglio regionale della Lombardia ospiterà un omaggio al grande fotografo lombardo Gian Paolo Barbieri.

La mostra, promossa curata dalla Fondazione Gian Paolo Barbieri in collaborazione con Martina Corgnati ed organizzata da Marta Menegon e Sara Arrigoni, raccoglierà presso lo Spazio Eventi di Palazzo Pirelli circa 70 opere fotografiche che ripercorrono la vita creativa dell’Artista, dagli albori fino ai primi anni 2000.

“Milano e la moda, omaggio a Gian Paolo Barbieri” è un viaggio attraverso la vita di Gian Paolo Barbieri, che racconta il legame indissolubile con la sua città natale, Milano, fondamentale per la sua ricerca artistica e per la sua produzione creativa. Un fil rouge che l’Assemblea consiliare di Regione Lombardia accoglie al “Pirellone”, sua sede e prestigiosa icona della laboriosità lombarda, sottolineando come la Lombardia, centro di pensiero, di invenzione, di creatività e di storia sia il contenitore ideale della produzione dell’artista. 

Si tratta di un percorso che mette in risalto il rapporto intrattenuto dal grande artista-fotografo con la città di Milano, luogo di fondamentale importanza per il suo lavoro. L’esistenza di Gian Paolo Barbieri in questa città, ricca di storie, teatri classici e gallerie d’arte è stata profondamente segnata dalla cultura rinascimentale, così come da quella moderna.

Un ruolo fondamentale per la sua evoluzione creativa è stato ricoperto dall’esperienza con il padre, commerciante di tessuti, che fin da piccolo lo portava con sé permettendogli di proporre accostamenti di colori nelle scelte delle stoffe. Così la materia del colore, delle sue infinite combinazioni, quella del tessuto, e presto la moda stessa, sono entrate a far parte del suo immaginario e sono diventate oggetto del suo lavoro. Barbieri ha avuto una tale pratica del tessile che la comprensione del mondo della moda è stata naturale. Un mondo che in Italia però era ancora poco esplorato. Infatti la “moda”, come la intendiamo oggi, in principio non esisteva e le riviste italiane riciclavano le foto della haute couture scattate a Parigi. Gian Paolo Barbieri rimane sorpreso infatti quando Gustave Zumsteg, proprietario di Abraham Tessuti, gli fa intendere che lo considerava tagliato e sensibile per la fotografia di moda…da qui le domande Cos’è la moda? Da dove si comincia?

“Barbieri sceglie l’Italia, al riparo da un mondo forse troppo snob, troppo sofisticato e auto-referenziale per mantenere una qualche forma di contatto con la realtà. Diana Vreeland, l’onnipotente art director di Vogue America, lo scopre sulle pagine di Vogue Italia, lo vuole conoscere e lo invita più volte negli USA, con minimi garantiti di mesi e mesi di lavoro. Ma Gian Paolo Barbieri rifiuta; è colpito ma non sedotto dalle stanze rivestite di pelliccia di leopardo, dalla profusione di sangue blu che forma l’entourage, dalle cascate di rose rosse e tacchi a spillo. Per quanto elaborato sia lo stile di Barbieri, artificiale, prezioso, in lui è rimasto qualcosa del ragazzo lombardo, una certa schiettezza, una ricerca di perfezione che lo porta a pretendere di più non dal mondo ma da sé stesso, a superarsi continuamente, andando incontro sempre a nuove sfide” come ha scritto Martina Corgnati nel catalogo della mostra antologica al Palazzo Reale di Milano (2007).

Gian Paolo Barbieri riesce a dare un volto unico alla moda italiana, che nessuno aveva ancora saputo immaginare, diventando complice e compagno di quegli stilisti che l’avvento del made in Italy avrebbe trasformato in protagonisti di una nuova era del costume e del fashion. Ricordiamo Valentino, Gianfranco Ferré e Walter Albini, solo per citarne alcuni, uniti da un unico scopo, conquistare il mondo della moda con l’Italian Style. Ci sono lavori che descrivono perfettamente la voglia di Barbieri di mantenere l’Italia, ed in particolare Milano, al centro dell’attenzione: uno tra tutti lo scatto realizzato per Gianfranco Ferré nel 1991 in Piazza Duomo. L’elegantissima Aly Dunne, immortalata sullo sfondo del Duomo, emerge dal fondo bianco attorniata da piccioni.  

Il progetto si avvale della collaborazione della galleria che rappresenta Gian Paolo Barbieri, 29 Arts in Progress di Milano.

La mostra sarà visitabile anche il 29 settembre, nell’ambito di una speciale domenica di apertura di Palazzo Pirelli.

HESTETIKA ART Next Generation

Altre storie
#leparolechiave: LAURA GRINBERGA